INCONTRI IN SEDE - ANNO SOCIALE 2006 - 2007
PAPIRI E POESIE
Simpatico, interessante ed informale incontro in sede diviso in due metà: la prima con il nostro socio dott. Giuseppe Abbita, che ci ha raccontato la curiosa ed intrigante storia del Papiro di Artemidoro; la seconda con il nostro socio avv. Leonardo Poma ed una rappresentanza del Gruppo Poetico Trapanese: Maria Badalucco, Nelli Scaduto Poma e il vulcanico Maurilio Sacvona, che ci hanno gradevolmente intrattenuto con versi di indiscussa qualità ed originalità. |
Un Papiro in cerca di autore
di Giuseppe Abbita
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Incontro con il
Gruppo Poetico Trapanese |
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Simonidis. Chi era costui?
Costantino Simonidis (nato nell'isola di Simi nel 1820 e morto ad Alessandria di Egitto nel 1890) fu un paleografo, archeologo, dottore in teologia e filosofia, pittore, avventuriero, ma, soprattutto, un abilissimo falsario.
Il suo nome è legato ad un papiro,il cosiddetto "Papiro di Artemidoro", e ad una infuocatissima querelle letteraria che sta infiammando le cronache letterarie di questi ultimi mesi.
Il "Papiro di Artemidoro", databile tra la seconda metà del I sec.d.C. e la prima metà del II sec. d.C., riporta un brano del secondo libro dei" Ta gheographoumena " del geografo Artemidoro di Efeso, con la descrizione del periplo della penisola iberica, e rappresenta un unicum nel suo genere in quanto unico esempio di testo geografico dell'antichità classica corredato di mappa geografica,unico esempio di quaderno di bottega(42 animali disegnati sul verso)ed unico taccuino di esercizi(schizzi di volti,di mani ,di piedi disegnati negli spazi vuoti del recto) dell'antichità classica a noi pervenuto.
Il papiro,nuova acquisizione del Museo Egizio di Torino,è stato oggetto della mostra,"Le tre vite del papiro di Artemidoro.Voci e sguardi dall'Egitto greco-romano"tenutasi a Torino nel 2006 ed è stato recentemente esposto a Berlino.
I dubbi sulla su autenticità sono stati sollevati da alcuni studiosi,soprattutto da Luciano Canfora, insigne filologo di lingua greca e latina,il quale sta portandpo avanti una sorta di crociata personale,
schierandosi apertamente contro Salvatore Settis e il papirologo Claudio Gallazzi,che hanno curato la mostra di Torino e l'edizione critica del papiro.
I dubbi riguardano ,tra l'altro, i disegni del recto che ci rimandano,per talune rassomiglianze iconografiche, ai grandi maestri del Rinascimento.
Per esempio,una mano sembra quasi copiata dalla mano del ritratto di Agnolo Doni di Raffaello.
Raffaello Sanzio - Ritratto di Agnolo Doni
particolare della mano |
Papiro di Artemidoro
particolare della mano |
Il testo sembra poi modellato su una edizione taroccata dal Meinecke nel 1849,anche per quanto riguarda gli errori di stampa(!).
Sempre nel testo sono poi numerosi i riscontri lessicali di epoca tarda o addirittura bizantina ,le incongruenze geografiche e le inesattezze storiche,una per tutte l’attribuzione della Lusitania all’Hispania Ulterior mentre invece,al tempo di Artemidoro, non era stata ancora conquistata dai Romani.
Infine i disegni di animali del verso potrebbero essere interpretati in chiave cosmografia ed il disegno dell’oca con la didascalia chenalopex ricondurrebbe alla costellazione di Anser et Vulpecula,o della Volpetta,introdotta per la prima volta da Hevelius nel 1690!
L'autore di questo clamoroso falso potrebbe essere Simonidis, che aveva soggiornato per lungo tempo sul Monte Athos e quindi conosceva molto bene i testi dell'antichità classica e di epoca bizantina colà conservati.
Dotato di una non comune intelligenza,era capace non solo di imitare i testi antichi,ma anche di crearne di altri completamente nuovi inventando anche gli autori.
Egli soggiornò nelle principali città europee creando numerosi falsi che vendette poi a collezionisti privati,musei e biblioteche.
Il suo capolavoro fu il Palinsesto di Uranio in cui il Simonidis creò ex novo una fantasiosa Storia dei re Egizi di Uranio,cui sovrappose dei testi veri di autori cristiani utilizzando due tipi di scrittura:uno mediovale per il testo sovrastante ed uno antico per il testo sottostante.
L'opera ebbe un grande successo tra gli Accademici dell'epoca ma, dopo una parziale edizione critica del Dindorf,ne fu decretata l'inautenticità, per cui il Simonidis passò dei guai giudiziari e soggiornò qualche mese in prigione.
Un altro famoso falso di Simonidis fu il Vangelo di S.Matteo, che sarebbe stato scritto nell'anno 48 d.C.,che lui asseriva di avere scoperto,e che pubblicò nel 1861 a Liverpool.
Ma cosa spingeva il Simonidis a produrre dei falsi.?
Era solamente la sua ambizione professionale ed il miraggio di un facile guadagno?
O forse il sadico piacere di ingannare?
O anche pura e semplice mitoania?
Sicuramente i sentimenti che lo animavano non erano sempre ignobili,tanto è vero che non esitò ad autoaccusarsi di un falso per difendere un antichissimo codice del Vecchio Testamento, il Codice Sinaitico, che il Tischendorf,un biblista prussiano dell''800,aveva sottratto ai monaci del monastero di S.Caterina sul monte Sinai.
In Simonidis non batteva solamente il cuore di un falsario ,ma anche quello di philoghenestatos , di un patriota!
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Avv. Leonardo Poma |
Sig.ra Nelli Scaduto Poma |
Sig.ra Maria Badalucco |
Il vulcanico Maurilio Savona |
Gli ospiti con il presidente |
A cena insieme |
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